“IL PRUFESUR É TRUFFAUT. BRUTTO UGUALE”. Nasce da una scritta sui banchi della scuola in cui insegna l’idea della nuova mostra del Prufesur, che in questo lavoro gioca con la sua somiglianza al compianto cineasta francese. Un’installazione che prende le mosse dalla celebre scena del sogno di Effetto Notte, il film più metalinguistico di

Truffaut, in cui una serie di insegne luminose da cinema anticipano al regista un sogno autobiografico che lo ossessiona tutte le notti: vita e sogno si fondono e confondono perché il cinema è il suo lavoro e il suo sogno.

È All’insegna dell’alternanza arte/lavoro anche la doppia installazione del Prufesur, che dorme alla luce di un’insegna luminosa, la terza del ciclo di insegne al neon inaugurato con l’insegna installata su una scuola di Mirandola (MO), e proseguito con l’insegna a ore, ubicata nel Liceo Artistico di Varese. Il Prufesur insegna di mestiere è la verità tautologica enunciata dall’insegna. Per un accidente della lingua italiana “insegna” è un’espressione ambigua: essa è sia la coniugazione del verbo insegnare alla terza persona singolare dell’indicativo presente; sia un sostantivo con diversi significati, tra cui quello di “targa”, “scritta pubblicitaria” talvolta luminosa che contraddistingue un locale pubblico, un negozio, un esercizio commerciale. Il Prufesur porta alle estreme conseguenza l’ambiguità della parola fino ad arrivare alla provocazione che insegnare significa fare insegne.

Come l’insegna nel film di Truffaut introduceva al sogno della sua vita, così l’insegna del Prufesur introduce alla sua vita scolastica: un’antologica dei suoi video realizzati tra il 2009 e il 2015 che ricostruisce il succedersi sempre nuovo degli anni scolastici della sua carriera. Il ciclo di vita di un insegnante nella scuola è un nascere e morire nel tempo di due quadrimestri, dal primo giorno di scuola all’esame finale della maturità, per poi ritornare eternamente a settembre. Raramente della durata superiore al mezzo minuto, a inquadratura fissa, girati tra il liceo, la casa ma anche in vacanza, i video restituiscono frammenti di vita del Prufesur e della sua scuola visti attraverso lo specchio deformante della logica del paradosso e dell’ironia.

 

Rossella Moratto

Il Prufesur nasce l’11 settembre 2001, il suo primo giorno di insegnamento, nel Liceo artistico “B. Munari” di Crema. “Prufesur” è l’appellativo dialettale con cui i suoi concittadini gli si rivolgono. Il nome, infatti, trae origine dalla collocazione geografica in cui questi vive e opera: per cui, se il Prufesur insegnasse a Lecce, si chiamerebbe “lu Professòre”.

Il Prufesur vive e lavora tra l’aula 31 e l’aula 32 e dall’anno scolastico 2001/2002 è docente di Discipline Pittoriche nel Liceo Artistico di Crema. Durante la sua carriera ha svolto numerosi viaggi d’istruzione in Italia e all’estero ed è stato nominato nove volte membro interno della commissione giudicatrice agli esami di stato.

L’attività extrascolastica del Prufesur si è svolta prevalentemente nella Cuccia di Cattedra, il suo personale spazio espositivo, dal 2010 al 2013 ospitato presso la galleria d’arte “Casabianca” di Bologna. Sempre alla “Casabianca” ha partecipato a numerose occasioni espositive. Per il Natale del 2011 ha allestito Il prusepe presso il Musée de l’Ohm di Bologna; l’anno successivo ha esposto Cathédrale nel Museo Civico Medievale della stessa città. Nel 2013, in occasione dell’esposizione “Ricreazione”, ha inaugurato il ciclo insegna che attualmente si compone di due insegne luminose con la scritta “insegna”: la prima, insegna, installata sulla facciata dell’istituto tecnico di istruzione superiore “Luosi” di Mirandola; la seconda, insegna a ore, ubicata presso il Liceo Artistico “Frattini” di Varese.

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